Il Digital green pass può salvare un comparto turismo italiano da 11,5 miliardi

Il Digital green pass può salvare un comparto turismo italiano da 11,5 miliardi

Una estate 2021 del turismo straniero in vacanza in Italia vale 11,2 miliardi per il sistema turistico nazionale in spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. E la sopravvivenza dell’intero comparto che rischia danni irreversibili se dovesse saltare completamente l’appuntamento con il movimento turistico internazionale.

Digital Green Pass

L’obiettivo della proposta di legge sul Digital Green Pass (passaporto sanitario europeo che consenta di conoscere chi si è vaccinato contro il Covid-19) portata avanti dalla Commissione Ue è “consentire ai cittadini di muoversi gradualmente in sicurezza nell’Unione o all’estero, per lavoro o per turismo.”

23,3 milioni è il numero di viaggiatori stranieri che l’anno scorso ha dovuto rinunciare a venire a trascorrere le proprie ferie in Italia a causa della pandemia, per le limitazioni agli spostamenti e per le preoccupazioni sulla diffusione del contagio.

E’ risaputo che la clientela straniera ha solitamente una buona capacità di spesa e incida quindi positivamente sui conti economici delle oltre 24mila strutture agrituristiche nazionali e dell’ampia proposta ricettiva italiana.

Con il Digital Green Pass, che sarà istituito con una legge condivisa dagli Stati Nazionali dell’intera Ue, si può raggiungere lo scopo di “fornire la prova che una persona è stata vaccinata; dare i risultati dei test per coloro che ancora non sono stati vaccinati; dare informazioni sulla guarigione dalla Covid-19. Rispetterà la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy. Il Digital Green Pass dovrebbe facilitare le vite degli europei. Lo scopo è consentire gradualmente ai cittadini di muoversi in sicurezza nell’Ue o all’estero, per lavoro o per turismo” secondo le parole scritte via Twitter dalla presidente della Ue Ursula von der Leyen.

La proposta legislativa verrà presentata alla Commissione Europea il prossimo 17 marzo. Lo ha affermato – e la relativa discussione è su tutti i media di oggi – il vicepresidente Margaritis Schinas, in videoconferenza stampa al termine di un incontro informale dei ministri della Salute. “Per tempi straordinari servono strumenti straordinari e dobbiamo essere sicuri che l’Ue presidi” queste aree, invece di farsi “imporre decisioni assunte altrove”, con un probabile riferimento ai programmi di alcuni colossi digitali in questo campo, già menzionati da Ursula von der Leyen.

Il Digital Green Pass , secondo quanto spiegato dal vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas ai ministri della Salute, “sarà una proposta legislativa, non un optional, ma avrà il valore di uno strumento legale sulla base dei Trattati per il libero movimento”.