Presentato il nuovo DPCM che entrerà in vigore il 6 marzo

Presentato il nuovo DPCM che entrerà in vigore il 6 marzo

Cambia il governo, ma contrariamente alle aspettative si legifera sulla pandemia insistendo con il metodo del DPCM. La novità nella presentazione, in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi lascia la scena ai suoi ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, lasciando forse intravedere all’esterno il nuovo spirito di squadra decantato.

Almeno così ha interpretato la scelta del premier la portavoce Paola Ansuini nel cortile di Palazzo Chigi, rispondendo a chi chiedeva se l’assenza del presidente fosse un segnale di discontinuità.

Accanto ai due ministri c’erano i tecnici del Cts Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, che hanno ispirato la nuova stretta dovendo spiegare agli italiani la scelta di chiudere le scuole in tante zone d’Italia, anche nelle regioni arancioni e gialle.

Nel corso della presentazione la ministra Mariastella Gelmini, responsabile degli Affari regionali, ha ammonito l’incoerenza di quei governatori che spingono per avere le scuole chiuse e i negozi aperti.

Adesso i partiti di governo sono tutti in sintonia con la linea rigorista del ministro della Salute Roberto Speranza che ancora non vede le condizioni per riaprire alcunché.

Il DPCM entrerà in vigore il 6 marzo, dopo la scadenza dell’ultimo firmato da Giuseppe Conte, e detterà le regole fino al 6 aprile quindi Pasqua e pasquetta comprese. confermato l’impianto delle bozze che erano state diffuse nei giorni precedenti.

Resiste la linea dura che aveva portato avanti l’esecutivo precedente, soprattutto in un momento in cui le varianti del Covid-19 circolano sempre più velocemente in tutto il Paese e la curva epidemiologica del torna a crescere in modo preoccupante. Ecco i punti del DPCM.

Coprifuoco. Resterà in vigore fino al prossimo 6 aprile il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, tranne che per gli “spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Nelle zone bianche, come successo nel caso della Sardegna, da parte dei governatori potrebbero essere varate delle ordinanze per comunicare uno slittamento dell’orario del coprifuoco. Sull’isola infatti è stato fissato il coprifuoco alle 23.30.

Divieto di spostamento tra Regioni. Lo stop agli spostamenti tra Regioni resta in vigore fino al 27 marzo. Restano consentiti gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È sempre permesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Bar e ristoranti. Bar e ristoranti, ma anche pub, pasticcerie, gelaterie, restano chiusi al pubblico dopo le 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, regola che non vale se tutti i clienti sono conviventi. Dopo le ore 18 è invece vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio, fino alle 22 è permessa la ristorazione con asporto, “con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”.

Barbieri e parrucchieri. Una delle novità è la chiusura di barbieri e parrucchieri in zona rossa. Fino ad ora nella fascia di rischio più alta venivano chiusi i centri estetici, mentre barbieri e parrucchieri potevano continuare a lavorare. Nel documento si legge: “sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24” in cui, a differenza del precedente provvedimento, non vengono menzionati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere.

Cinema e teatri. Cinema e teatri potranno riaprire dal 27 marzo, ma solo in zona gialla. Sarà necessario mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro, biglietti nominali, ingressi contingentati, mascherine Ffp2 sia per il pubblico sia per i lavoratori.

Fiere e congressi. Fiere, congressi, ma anche discoteche, restano chiuse anche in zona bianca, sia negli spazi aperti sia in quelli chiusi.

Musei. I musei dal 27 marzo potranno aprire anche nei week end, non solo dal lunedì al venerdì, “a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. A far data dal 27 marzo 2021, il sabato e i giorni festivi il servizio è assicurato a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo”.

Scuole chiuse nelle zone rosse e non solo. Le scuole di ogni ordine e grado chiuse saranno chiuse nelle zone rosse, quelle dove la circolazione del virus è più alta. La novità del DPCM è il ricorso alla dad per tutti non solo nella fascia rossa ma anche nelle zone ad alta incidenza di contagi con 250 positivi ogni 100mila abitanti.

Palestre e piscine. Restano chiuse palestre e piscine, centri benessere e centri termali. Invece l’attività sportiva di base e l’attività motoria “in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Sono altresì consentite le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche”.