30/9 Energie alternative e cambiamento climatico: la lezione dell’Islanda

30/9 Energie alternative e cambiamento climatico: la lezione dell’Islanda

«Siamo di fronte a un’emergenza planetaria – ha dichiarato intervenendo al Climate action summit  promosso dall’Onu in occasione della sua 74esima assemblea generale il primo ministro dell’Islanda Katrín Jakobsdóttir – Dobbiamo agire ora per salvare il futuro. Se non iniziamo presto a ridurre le emissioni globali, potremmo raggiungere un punto di non ritorno».

La lezione islandese. «L’elettricità e il riscaldamento islandesi ora provengono al 100% da fonti rinnovabili – ha sottolineato al proposito Jakobsdóttir – È stato un duro lavoro? Sì. È costato? Ovviamente. Ma la transizione verso l’energia pulita è stata forse il nostro miglior investimento, sia in termini di economia che di qualità della vita. E sono convinta che gli investimenti che stiamo facendo ora per attuare la transizione nel nostro sistema di trasporti saranno vitali per combattere la crisi climatica, ma anche un ottimo investimento per la nostra società e la nostra economia».

Numeri. Già cinque anni fa circa l’85% del consumo di energia primaria in Islanda veniva soddisfatto attraverso risorse rinnovabili autoctone,  il 66% della quale da fonte geotermica . Le centrali geotermiche generano attualmente il 25% della produzione di elettricità nel Paese (in Toscana siamo già attorno al 30%, mentre in Italia il dato è fermo a circa il 2%) e i 9/10 della popolazione islandese riscalda gli edifici grazie al calore della terra, impiegato con profitto anche per attività di serricoltura, itticoltura, ma anche in ambiti industriali e turistici (basti pensare che la rivista National Geographic ha inserito già dal 2012 lo stabilimento termale islandese Blue Lagoon tra le 25 “Wonders of the world).

Crescita economica sostenibile. «Vengo da un Paese che per secoli è stato tra i più poveri d’Europa,  ma che negli ultimi 60 anni è stato in grado di portare avanti un processo di sviluppo per la prosperità economica e il benessere sociale – ha dichiarato all’Alleanza globale per la geotermia riunitasi due anni fa a Firenze Ólafur Grímsson, presidente dell’Islanda dal 1996 al 2016 – In Islanda chi è responsabile dello sviluppo economico si rende conto che la geotermia rende possibile diversificare la propria economia offrendo importanti occasioni imprenditoriali per le nuove generazioni; inoltre l’energia geotermica ha caratteristiche di continuità uniche, offrendo una stabilità nella fornitura di energia che nessun’altra fonte rinnovabile può dare in modo economicamente vantaggioso. Non abbiamo trasformato l’Islanda solo per ottemperare agli obiettivi sul clima, l’abbiamo cambiata perché la geotermia era ed è il pilastro del nostro successo economico».